Letti per voi - Padre Ricco, Padre Povero

A chi non è mai capitato nella vita di pensare a come gestire al meglio i propri guadagni cercando di pianificare entrate ed uscite per capire se, tolti i soldi per vivere, ne rimanessero abbastanza per le vacanze, la macchina, un bel paio di scarpe, l’orologio visto in televisione, il computer di ultima generazione...

Spesso ci troviamo alle prese con desideri e paure su come vivere il quotidiano e non sempre ci accorgiamo che stiamo dirigendo le nostre energie vitali in una direzione opposta ai nostri bisogni reali.

Fra le mie letture, c'è un libro molto interessante intitolato “Padre ricco, Padre povero”, che mi ha insegnato, attraverso frammenti di concreta saggezza, come gestire il denaro e di conseguenza il mio rapporto con esso.
Il libro si basa su sei lezioni, o meglio indicazioni, su come produrre ricchezza senza dover passare la vita a lavorare PER denaro.

1. Il ricco non lavora per denaro
Quando si parla di lavoro spesso si è fuorviati da quello che solitamente sono le opinioni comuni sull’agire in maniera giusta e coerente. Quante volte ci è stato detto studia e troverai un buon lavoro?

C’è invece una verità che da piccoli non ci viene rivelata, forse anche per inconsapevolezza, ed è questa: è inutile lavorare PER denaro, è più giusto fare in modo che sia questo a lavorare per noi.

Qualcuno di fronte a difficoltà economiche pensa che avere più denaro possa risolvere il problema. La paura di rimanere senza denaro ci fa lavorare tanto ed una volta ricevuto lo stipendio il desiderio ci fa pensare a tutte le cose meravigliose che con esso si possono comprare. Le persone lavorano quindi per soddisfare i propri desideri, vogliono il denaro per la felicità che con esso si può comprare. Però questo tipo di allegria di solito ha vita breve, presto infatti aumentano i bisogni e i desideri e si avrà bisogno di più denaro per avere aumentare il proprio benessere. Ma il denaro non può aiutarci in quest’impresa.

Come comportarci allora?

Bisogna utilizzare le proprie emozioni a proprio favore, imparando a pensare per se stessi dominando la paura e i desideri, gestendo le reazioni, impedendo al denaro di manipolare la vita.
Le cause principale della povertà sono infatti l’ignoranza e la paura. Un lavoro è una soluzione a breve termine di un problema a lungo termine, i ricchi sanno che il denaro è un’illusione esattamente come la carota messa davanti all’asino per farlo camminare. Bisogna imparare ad usare il proprio cervello, la propria fantasia, per capire quello che agli altri sfugge per imparare a scegliere nel giusto modo i propri pensieri e seguirli!


2. Perché insegnare basi di economia?
La maggior parte delle persone non si rende conto che essere ricchi non significa misurare quanti soldi si guadagnano, ma come risparmiare il denaro.

Per imparare a capire questo argomento, quindi, bisogna conoscere le basi dell’economia.
Come prima cosa definiamo in maniera semplice Attività e Passività: la prima mette denaro nelle tasche, la seconda lo toglie. In questo caso non sono importanti i numeri, ma quello che le cifre esprimono, se le presone hanno difficoltà finanziarie è perché c’è qualcosa che non riescono a comprendere.

Il denaro accentua l’idea che si ha già su di esso: se è un’abitudine spendere tutto quello che si ha, la conseguenza di un incremento di denaro sarà un incremento delle spese. Bisogna imparare come spendere il denaro, cosa fare dopo averlo guadagnato, quanto tempo conservarlo e come fare in modo che questo lavori per te. La cosa migliore è capire che le entrate, coperte le spese, devono essere reinvestite nell’Attività in modo tale che essa continui a crescere.

3. Cura i tuoi interessi
I problemi economici sono di solito il risultato ottenuto da chi lavora tutta la vita per gli altri.
Per essere economicamente tranquilla una persona ha la necessità di curare i propri interessi; ma che tipo di beni acquistare per garantirsi una prosperità economica?

Facciamone un elenco:
- Attività gestite da altre persone.
- Azioni.
- Buoni del tesoro.
- Fondi comuni d’investimento.
- Beni immobili che generino guadagni.
- Crediti.
- Royalties, diritti d’autore, brevetti.
- Tutto ciò che produce entrate e che abbia un mercato ben disposto e produttivo che lo faccia crescere.

4. La storia delle tasse ed il potere delle imprese
L’idea di una tassazione costante e regolare fu resa popolare e fatta accettare alla maggioranza della popolazione ripetendo ai poveri ed alla classe media che esse erano state istituite al solo scopo di punire i ricchi. Per questo fu votata, ma il vero castigo cadde su quanti avevano votato per quella legge, cioè i poveri e la classe media. I veri capitalisti, invece, usarono le loro cognizioni economiche per trovare una via d’uscita tutelandosi attraverso la creazione delle imprese.

Le leggi fiscali, infatti, allora come oggi consentono varie possibilità per pagare meno tasse e queste facilitazioni sono a disposizione di tutti, ma sono i ricchi che normalmente le utilizzano perché abituati a curare i loro interessi. Un’impresa può fare cose che non è possibile fare individualmente, ad esempio un’impresa guadagna, spende tutto quello che può ed è tassata sul niente che resta. Quando qualcuno fa causa ad un ricco spesso si scopre che quel ricco non è legalmente proprietario di nulla.

Riassumendo il ricco proprietario d’impresa 1) guadagna, 2) spende, 3) paga le tasse.
Se si aspira ad una grande ricchezza sarà quindi necessario utilizzare questa formula a proprio vantaggio.

5. I ricchi inventano il denaro
Il successo finanziario riflette l’importanza di una buona base di conoscenze in questo settore ed esse si formano con le seguenti competenze tecniche:

- Specializzazione finanziaria: la capacità d’interpretare i numeri.

- Strategie d’investimento: la scienza che genera denaro.

- Il mercato della domanda e dell’offerta.

- La legge: la conoscenza di norme fiscali e regolamenti di contabilità.

Gli investimenti vanno e vengono, i mercati salgono e scendono, le economie migliorano e crollano. Il mondo ci offre occasioni tutti i giorni della nostra vita, ma spesso, purtroppo, non riusciamo a vederle. La maggior parte delle opportunità non si vedono con gli occhi, ma con la mente. Non bisogna avere paura di sbagliare, l’essere umano è progettato per imparare dagli errori. Impariamo a camminare e ad andare in bicicletta cadendo e lo stesso vale anche per diventare ricchi. Ci sono sempre rischi, quindi bisogna solo imparare a gestirli piuttosto che evitarli.

6. Lavora per imparare, non lavorare per denaro
Il mondo è pieno di persone di talento, istruite e dotate, ma la triste verità è che tutto ciò non basta. Quando si tratta di soldi l’unico atteggiamento che le persone conoscono è lavorare duramente. Una volta che le persone si trovano intrappolate nel processo dei conti da pagare diventano come piccoli criceti che corrono dentro una ruota metallica all’interno della loro gabbia.

Bisogna allora guardare alla vita con una prospettiva a lungo termine ed invece di lavorare semplicemente per danaro e per una sicurezza economica, cose senz’altro importanti, bisognerebbe affrontare l’esistenza imparando anche sviluppare una seconda attività che ci permetta di avere successo e diventare ricchi. La parte più difficile è il prendere questa decisione, una volta superato questo momento tutto diventa più semplice.

Riassumendo, le principali attitudini di managemant necessarie al successo sono:

- Gestione del flusso di cassa.

- Gestione del sistema (incluso te stesso e il tempo per la famiglia).

- Gestione delle persone.

Il vostro futuro e quello dei vostri figli sarà determinato dalle decisioni che prenderete oggi, non domani. Non aspettate, agite ora usando con intelligenza le vostre capacità e la vostra fantasia.

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